Denominazione | Palazzo Ducale |
Altre denominazioni | Palazzo Grande (gi)
Palazzo in piazza |
Comune | Sabbioneta |
Località | |
Indirizzo | Piazza Ducale, 1(P) |
Altri indirizzi | Affaccio: secondarioIndirizzo: Via L. LeoniCAP: 46018 Affaccio: secondarioIndirizzo: Piazza Libreria Grande, 2CAP: 46018 Affaccio: secondarioIndirizzo: Via O. Pozzetti, 2,4CAP: 46018 |
Mappa | |
Georeferenziazione | Est: 1617427.57, Nord: 4983993.19, Quota s.l.m: 23 mt |
Collocazione | Nel centro abitato, distinguibile dal contesto |
Ambito tipologico | architettura per la residenza, il terziario e i servizi |
Definizione tipologica | palazzo |
Ambito culturale | maestranze cremonesi |
Notizie storiche | committenza - Intero bene L'edificio fu voluto da Vespasiano Gonzaga per la propria attivit pubblic a. B4/ B11 (pp. 67..112)/ B10 (pp. 196..211)/ B12 (p.804)/ B15 (pp. 27..31)/ B17 (pp. 20..35)/ B19 (pp. 78..79) , sec. XVI inizio lavori - Intero bene La sua costruzione si articola in due fasi: la prima inizia nel 1554 in co ncomitanza con le prime fortificazioni urbane, e termina nel 1568, anno de lla partenza di Vespasiano per la Spagna di Filippo II. Vespasiano Gonzaga per realizzare il palazzo chiam maestranze cremonesi guidate da Giovan P ietro Bottaccio, nominato soprastante le fabbriche nel 1557, carica che ma nteneva ancora nel 1584. B4/ B11 (pp. 67..112)/ B10 (pp. 196..211)/ B12 (p.804)/ B15 (pp. 27..31)/ B17 (pp. 20..35)/ B19 (pp. 78..79) , sec. XVI decorazioni - sala dei cavalli Nel 1562 vennero incaricati Grosio dei Conti e Alessandro Caselli, pittori doratori mantovani , di decorare con un contrasto d'oro e scuro il soffit to ligneo di un salone, probabilmente quello sul retro denominato poi dei Cavalli. B10 (p. 196) , sec. XVI Costruzione - Intero bene La seconda fase inizia dal 1577 al ritorno del signore dalla Spagna, quand o assume il titolo ducale. In un secondo momento il palazzo fu ulteriormente ingrandito con nuove sal e, il loggiato interno, il cortile e la torre; in origine, invece, all'est remit occidentale, vi era il salone del duca d'Alba, che ospitava le stat ue lignee equestri dedicate da Vespasiano ai suoi antenati, poi incendiato . Nel 1591, alla morte di Vespasiano, fu nominato direttore delle fabbrich e Bassano Tussardi (o Trussardi). Alla seconda fase appartengono le decorazioni dei soffitti lignei dorati o in legno naturale. I motivi variano: pigne, grappoli d'uva, ottagoni, dar di, festoni di frutta e fiori, cornicioni con metope, mascheroni, bucrani e cassettoni dipinti.Fino al 1583 al piano nobile del palazzo, intorno al cortile centrale, si apriva una galleria lunga 28 metri in cui era colloca ta la collezione ducale di marmi antichi. La galleria aveva uno sviluppo a d "L" e circondava due lati del cortile d'onore. B4/ B11 (pp. 67..112)/ B10 (pp. 196..211)/ B12 (p.804)/ B15 (pp. 27..31)/ B17 (pp. 20..35)/ B19 (pp. 78..79) , sec. XVI Costruzione - torretta posteriore Nel 1586 fu costruita la torretta in capo al palazzo, cio sul retro. B10 (p. 198) , sec. XVI Costruzione - torrette angolari Nel giugno e nel luglio 1589 furono fabbricate due torrette agli angoli ch e il tetto faceva sulla piazza poi ricoperte di piombo da Francesco Campan ari. B10 (p. 198) , sec. XVI decorazioni - Facciata Nel gennaio del 1590 fu completata la loggia inferiore con i balaustrini d i marmo. B10 (p. 198) , sec. XVI demolizione totale - salone dei cavalli Un violento incendio all'inizio dell'ottocento distrusse il salone dei Cav alli, l'ampio ambiente in cui era posta la "cavalcata", la serie dei ritra tti gonzagheschi equestri voluta da Vespasiano e realizzata dopo il 1587. Parte delle dieci statue, ora posta al piano nobile del palazzo nella sala delle Aquile, fu distrutta nell'incendio. B19 (p. 78) , sec. XIX alienazione - Intero bene Sotto il dominio cisalpino vennero alienati i beni demaniali di Sabbioneta tra i quali anche il palazzo. B10 (p. 179) , sec. XIX passaggio di propriet - Intero bene Il 22 gennaio 1814 il comune di Sabbioneta acquist il palazzo. Il rogito sottoscritto dal podest Giambattista Visioli. B9 (p. 157) , sec. XIX Data di riferimento - Intero bene , sec. XVI |
Preesistenze |
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Impianto strutturale | Il Palazzo si affaccia su piazza Ducale dove prospettano la chiesa di S.Maria Assunta e il Palazzo della Ragione.Sul lato meridionale si apre un lungo porticato con pilastri e archi rivestiti in bugne di marmo bianco.Distribuito su due piani principali presenta nella facciata un porticato con cinque aperture arcuate interamente bugnato e rialzato rispetto al piano stradale.Si accede all'ingresso per mezzo di una scalinata sempre in marmo bianco di Verona.L'edificio sovrastato da un'altana con finestre arcuate e paraste angolari. Il corpo allungato dell'edificio presenta al centro il cortile d'onore, percorso al primo piano da un ballatoio con ringhiera semplice in ferro.Dall'androne d'ingresso si accede ad un ampio atrio da cui si distribuiscono le diverse sale riccamente decorate del piano terra.Di fronte una porta e quindi una scalinata immettono nel cortile d'onore.Sul lato opposto del cortile un portico retto da colonne in marmo bianco conduce in un corpo secondario e al cortile. |
Strutture verticali |
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Strutture di orizzontamento |
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Scale |
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Pavimentazioni |
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Elementi decorativi |
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Iscrizioni, lapidi, stemmi |
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Autore |
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Condizione giuridica | propriet Ente pubblico territoriale |
Bibliografia |
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Info compilazione | 2002 Marino, Nadia Vergani, Cristina Catalano, Mara Provincia di Mantova |
Funzionario responsabile | Sbravati, Moira |
Aggiornamenti / revisioni | 2006 Comin, Isabella |
VAL Compilazione | 2014 Comin Isabella |
VAL Referente scientifico | Sbravati Moira |
VAL Descrizione | Palazzo Ducale si colloca sull'omonima piazza, della quale occupa interamente il lato nord-ovest e da cui si eleva per mezzo di una scalinata in marmo bianco. La luminosa facciata, a bugnato nella parte inferiore, scandita dalle cinque arcate del loggiato aperto su tre lati. Al primo piano cinque finestroni con cornici a mensola sono sovrastati da busti marmorei. L'apertura al centro presenta un balconcino, in marmo bianco come la balaustra tra le arcate del piano terra. La facciata termina con una cornice sporgente sorretta da mensoloni nella quale si aprono le finestre del sottotetto. Sulla copertura a padiglione poggiante su capriate si eleva l'altana centrale finestrata sui lati che si affaccia sulla piazza e sui vicoli laterali. Al cortile interno si accede scendendo dalla scalinata posta nell'atrio. Guardando verso il lato opposto si rivela un elegante loggiato, con arcate a tutto sesto su esili colonne doriche, che conduceva al salone dei cavalli distrutto dall'incendio nel 1815. Sul cortile prospetta, dal piano superiore, anche un lungo balcone con piano e mensole in marmo e semplice parapetto in ferro, in forme similari al balcone sito nel Palazzo di San Sebastiano di Mantova. Originariamente il palazzo era in forma di rettangolo allungato con cortile centrale: con l'incendio e la demolizione di cui si detto giunge alla conformazione asimmetrica attuale. All'interno pi di venti sale dai diversi temi. Notevoli i camini in marmo, gli affreschi opera di Bernardino Campi ed altri artisti locali e le statue equestri sopravvissute all'incendio. Splendidi i soffitti lignei in cedro del libano che in parte mantengono la doratura originaria. Tanti gli stemmi dei Gonzaga e degli Aragona distribuiti nel palazzo con l'impiego di diverse arti applicate: intagliati in legno, modellati in stucco o scolpiti nel marmo al pari delle incisioni sugli architravi delle porte riportanti il nome di Vespasiano. |
VAL Notizie storiche | Il Palazzo Ducale - o Palazzo Grande - fu il primo edificio costruito all'interno della citt murata di Sabbioneta. Voluto dal Duca Vespasiano Gonzaga, la sua costruzione inizia nel 1554 ma alcune fonti narrano che fu distrutto da un incendio pochi anni dopo. Dal 1560 venne riedificato ad opera dei capomastri cremonesi Nicol della Noce e Antonio della Torre. A decorare le pareti e per la doratura dei famosi soffitti lignei, recentemente restaurati, vennero chiamati artisti locali. Durante la riedificazione il Duca Vespasiano si trova alla corte di Spagna e non manca di apportare modifiche al suo ritorno nella piccola Atene nel 1578, quando Sabbioneta diventa ducato autonomo. Il Palazzo viene in questa fase ampliato e sembra da ascriversi a questo periodo anche il loggiato nel cortile. Il palazzo fu sede della vita politica e amministrativa ma venne altres utilizzato come residenza. Fino al 1584 al piano nobile era conservata una galleria di marmi antichi che si distribuiva intorno al cortile mentre fino al 1626 fu sede della Libreria grande che venne quell'anno trasferita al Convento dei Servi di Maria ed ora dispersa. All'inizio dell'Ottocento un secondo incendio distrusse il salone dei cavalli e quanto vi era contenuto: delle dieci statue equestri raffiguranti i Gonzaga si salvarono le quattro che ora si trovano nella Sala delle Aquile. Al posto del Salone dei Cavalli, non ricostruito, si trova ora il secondo cortile verso la Chiesa dell'Incoronata. La planimetria venne ulteriormente variata dalla demolizione dell'ala del palazzo prospettante su vicolo Pozzo. Con il dominio francese il palazzo venne alienato insieme ad altre propriet e venne acquisito dalla Repubblica Cisalpina. Il 22 gennaio 1814 il Comune di Sabbioneta acquista il palazzo del quale vanta ancora la propriet. Ora sede museale. |
Aggiornata al | 21/11/2014 |